Nel cuore del Cantone del Vallese, tra pascoli e silenzi di alta quota, il libro “Regards de Reines” apre le porte del mondo poco conosciuto ma profondamente radicato nella cultura alpina delle vacche d’Hérens. Scritto da Virginie Jean e realizzato insieme alla fotografa Alicia Coudray, il volume intreccia parole e immagini per restituire un ritratto sincero e vibrante della vita agricola di montagna.
Stampato in Valle d’Aosta, seconda patria di tale razza bovina, il volume è stato realizzato in autoedizione, coinvolgendo attori locali legati alla filiera agricola e culturale del territorio. Esso sarà reso disponibile a decorrere novembre di quest’anno al prezzo di 55,00 franchi svizzeri sul sito web personale della sua autrice.
“Regards de Reines”
“Regards de Reines” è un libro che nasce dal terreno nel senso più concreto del termine e dall’amore per gli animali, per la montagna e per i gesti antichi che continuano a tenerla viva con le sue tradizioni e le sue peculiarità. Esso accompagna il lettore all’interno di una realtà che ha le sue regole e i suoi riti, abitata da allevatori, pastori, veterinari, casari e artigiani che vivono quotidianamente accanto alle vacche d’Hérens.
Attraverso 29 ritratti e altrettante storie, il libro esplora una relazione millenaria tra l’uomo e l’animale, fatta di fiducia, rispetto e conoscenza reciproca, con uno sguardo autentico in equilibrio tra tradizione e modernità. L’obiettivo non è soltanto estetico bensì mira a fungere da traccia duratura, un archivio per le generazioni future volto a preservare una cultura del vivere con gli animali e non semplicemente del vivere di essi.
L’autrice: la voce di chi vive ciò che racconta
Terapeuta e allevatrice, Virginie Jean scrive di un mondo che conosce intimamente poiché ella vive tra gli alpeggi, accanto agli animali, condividendo la vita quotidiana degli allevatori e il ritmo lento delle stagioni. Tale esperienza dona alle pagine la prospettiva inusuale di chi guarda al bestiame non tanto e soltanto quale fonte di sostentamento o simbolo culturale bensì anche come essere con cui si costruisce un legame profondo.
La razza d’Hérens, con la sua forza e il suo temperamento, è da secoli parte dell’identità vallesana ma anche valdostana, nota al grande pubblico per i combats, combattimenti che rammentano la gerarchia naturale della mandria. “Regards de Reines” porta al contempo in luce protagonisti silenziosi tra cui artigiani che forgiano i campanacci, veterinari che curano, allevatori che conducono le mandrie agli alpeggi.
Un dialogo tra parola e immagine
Il progetto è una opera a due voci, quella di Jean e quella della fotografa Alicia Coudray, che accompagna i testi con un corpus di immagini al contempo potenti e delicate. Le sue fotografie catturano l’essenza di un gesto o di uno sguardo, la mano che accarezza, la pelle lucida di una vacca sotto la luce dell’alba, il silenzio condiviso tra chi accudisce e chi si lascia accudire.
L’effetto complessivo è quello di un racconto visivo e letterario che invita a soffermarsi, a osservare, a comprendere, una forma di testimonianza artistica che diviene anche memoria collettiva. Nel testo emergono anche dimensioni personali e affettive tra cui il ricordo del padre, che le ha trasmesso la passione per la montagna, e la presenza della figlia Alexie, cresciuta accanto alle “reines”.
LEGGI ANCHE: L’analisi bilingue degli alpeggi valdostani di Alexis Bétemps
