Là dove il chiaro e limpido specchio del lago incontra le tortuose e perigliose pareti della montagna, sorge come tesoro prezioso racchiuso dal suo scrigno Annecy. La capitale del dipartimento dell’Alta Savoia, con le decine di suggestive ville in stile Liberty di cui è popolata e l’affaccio su di un lago morfologicamente puro, si trova permeata di storia antica e moderna poesia.

Annecy (c) Giorgia Gambino, Nos Alpes

Annecy, un gioiello storico

Nata come insediamento romano di forma triangolare attorno all’anno 50 prima di Cristo, Annecy incontra la sua prima crescita espansiva nel XII secolo e diviene pochi decenni dopo la residenza del Conte di Ginevra. Con l’estinzione della casata, passa nelle mani della famiglia dei Savoia, che la rende capitale della serie di possedimenti estesa nelle aree di Ginevra, Faucigny e Beaufortin.

Giungono le fiamme di un duplice incendio occorso tra il 1412 e il 1448 a spegnere l’entusiasta e dominante ruolo della città, che inizia a conoscere dunque un periodo di declino. Ma essa è in grado di risollevarsi dalle ceneri, dapprima estendendo con i Savoia il proprio possedimento anche all’acquisito Ducato di Nemours e il secolo successivo trasformandosi nella culla di accoglienza di molteplici ordini religiosi cattolici in fuga durante la Controriforma.

Con l’epoca della Rivoluzione il fervore cattolico inizia però lentamente a dissiparsi a favore per contro di una crescente industrializzazione, in modo specifico nel campo dell’energia idroelettrica ricavata dal Fiume Thiou. Ma è soltanto dalla metà del XIX secolo che la città spalanca le porte al turismo, che a oggi attira centinaia di migliaia di visitatori a perdersi nelle bellezze del panorama.

La città (c) Giorgia Gambino, Nos Alpes

Da Napoleone III alle ville in stile Liberty

Nel breve periodo compreso tra il 29 e il di 31 agosto del 1860, l’imperatore Napoleone III e l’imperatrice Eugenie de Montijo soggiornano proprio ad Annecy in concomitanza con l’annessione della Savoia alla Francia. Per accogliere degnamente i sovrani, viene organizzata la prima Fête du lac, una festa in pieno stile “veneziano” colorata e fastosa.

A oggi essa è ancora un atteso appuntamento dell’estate in generale e dell’agosto in particolare in città ma si è progressivamente convertita a un maestoso spettacolo pirotecnico. Essa accoglie sino a 200 mila spettatori ogni anno, che possono ammirare fuochi di artificio in cielo o a bordo acqua direttamente lungo tutta la Baia di Albigny.

Un trionfo di luci e scenografie ben visibile anche dalle numerose ville in stile Liberty che popolano la costa, con una predominanza di decorazioni naturali e floreali stilizzate e l’abbandono totale del razionalismo architettonico. Anche alcuni palazzi del centro sono caratterizzati da tale medesima ispirazione strutturale, detta in francese “Art nouveau”, mescolati a costruzioni invece più moderne.

Il Lago (c) Giorgia Gambino, Nos Alpes

Un lago limpido

Il Lago di Annecy, la cui origine glaciale risale a circa 18 mila anni fa, è ampio complessivamente 27 chilometri quadrati e ha una profondità massima che raggiunge i 78,7 metri presso il Trou de Boubioz. Alimentato da una serie di corsi di acqua di montagna tra cui l’Eau Morte e il Bornette, esso beneficia peraltro di una potente fonte sommersa, il Boubioz appunto, che affiora a 82 metri di profondità.

Un tempo il bacino, dove ora navigano alcune imbarcazioni tra cui l’Espérance III, è utilizzato per fare confluire le acque reflue dei comuni a esso circostanti e dunque minacciato dalla eccessiva presenza di alghe. Ma attorno agli Anni Cinquanta una serie di misure tra cui la costruzione di una rete fognaria adeguata e di un impianto di trattamento ha condotto alla purificazione di acque a oggi considerate tra le più pulite in Europa.

Il Castello (c) Giorgia Gambino, Nos Alpes

Tra vie lastricate e simboli storici di Annecy

Sul lago si affaccia Annecy appunto, una incantevole cittadina traversata tra stradine acciottolate ed edifici pastello, piccoli canali e ponti a sovrastarli, stretti vicoli e ampi passaggi a volta. Essa viene letteralmente scissa in due dal Fiume Thiou, che la separa nei rami de Le Port e Le Canal du Vassé, questo ultimo impreziosito dal suggestivo dettaglio architettonico del Pont des Amours.

Uno dei monumenti simbolo della città è il Palais de I’Île, atipico edificio di epoca medievale e di forma allungata costruito su di una isola naturale del corso di acqua locale principale. Un tempo roccaforte poi prigione e tribunale e alfine manicomio, esso conserva ancora alcuni tratti risalenti al XII secolo e ospita esposizioni concernenti il patrimonio locale.

Poco lontano sorge ancora il Castello di Annecy, dal XIII al XVI secolo lussuosa dimora dei Conti di Ginevra e dopo la Seconda Guerra Mondiale rigorosa caserma militare. Attualmente esso è di proprietà dell’amministrazione ed è dal 1953 stato adibito a museo con mostre temporanee e permanenti circa il patrimonio dell’Alta Savoia.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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