Le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, che si terranno nel febbraio 2026, saranno preceduti dal passaggio della fiaccola olimpica e paralimpica nel nord-ovest dell’Italia nel gennaio 2026.
Olimpiadi e le Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026
Le Olimpiadi invernali si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio 2026, seguite dalle Paralimpiadi il mese successivo, dal 6 al 15 marzo 2026.
Questa XXV edizione si svolgerà nelle Alpi centro-orientali italiane, nelle regioni Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto. I centri principali saranno Milano, Cortina d’Ampezzo e, in misura minore, Verona.
Si prevede la partecipazione di 3.500 atleti provenienti da 93 Paesi alle tradizionali gare di sci di discesa, biathlon e pattinaggio, che comprenderanno anche eventi paralimpici. Inoltre, l’evento accoglierà per la prima volta lo sci-alpinismo, una disciplina che farà il suo debutto olimpico.
Il percorso della fiaccola
Dopo la tradizionale partenza da Olimpia, in Grecia, il 26 novembre 2025, la fiaccola raggiungerà Roma. Percorrerà poi 12 mila chilometri attraverso la Penisola italiana prima di raggiungere il leggendario stadio di San Siro a Milano per la cerimonia di apertura, prevista per il 6 febbraio 2026.
Sarà accompagnata da 10.001 tedofori attraverso staffette e parate nelle 60 città italiane che organizzeranno il passaggio della fiamma. Sarà anche un modo per mettere in evidenza il patrimonio storico e culturale dell’Italia, con 60 siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Dopo essere partita dalla città inglese di Stoke Mandeville, luogo di nascita del paralimpismo, la fiaccola paralimpica percorrerà 2 mila chilometri tra Cortina e Verona dal 3 al 6 marzo 2026. Questa volta, 501 tedofori si alterneranno nel portarla fino all’Arena di Verona, sede dell’apertura dei Giochi.
La fiaccola passa per le Nostre Alpi
La fiaccola attraverserà la Liguria, il Piemonte e la Valle d’Aosta all’inizio di gennaio 2026, partendo da Genova il 9 gennaio e poi da Cuneo il 10 gennaio. Torino la accoglierà l’11 gennaio, prima che si diriga ad Aosta il 12 gennaio. Novara, il 13 gennaio, sarà l’ultima tappa nella zona delle Nostre Alpi.
Una zona in cui gli abitanti sono quasi abituati al passaggio della fiamma olimpica, tanto regolare sembra la sua presenza tra mare e montagna in questo decennio. Infatti, durante le Olimpiadi di Parigi 2024, ha fatto tappa a Chamonix, Nizza e Tolone. Infine, la fiamma delle future Olimpiadi invernali del 2030 nelle Alpi francesi non mancherà di certo ai comuni alpini e maralpini.
Per le Olimpiadi del 2026, tutte le città visitate dalla fiaccola avranno la possibilità di organizzare spettacoli musicali e artistici. Un’occasione per mostrare le particolarità culturali di diverse città italiane, anche attraverso il lavoro di artisti locali.
La fiaccola a Torino con un evento a parte
Torino, che fa parte di un gruppo selezionato di città organizzatrici dei Giochi Olimpici, insieme a Roma e Cortina d’Amprezzo, avrà diritto a un’organizzazione speciale. Prima di tutto, ospiterà il passaggio della fiaccola olimpica, poi sarà una delle cinque sedi dei Giochi paralimpici, grazie al “Flame festival” che si terrà tra il 24 febbraio e il 2 marzo 2026.
Il 2026 è un anno simbolico anche per il capoluogo piemontese, poiché segna i 20 anni dall’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2006. Il passaggio della fiamma sarà senza dubbio un’occasione per far rivivere i ricordi e le infrastrutture di quell’anno.
L’esperienza degli altri Giochi
Il percorso della fiaccola olimpica rappresenta un investimento per gli enti locali in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Può quindi essere utile guardare all’esperienza ancora recente delle Olimpiadi di Parigi 2024. Inoltre, Italia e Francia condividono da sempre una serie di caratteristiche sia sul piano economico sia sul piano turistico.
Tuttavia, il confronto deve essere qualificato perché le Olimpiadi estive sono molto più popolari rispetto a quelle invernali. Per esempio, i Giochi invernali di Pechino del 2022 sono stati seguiti da 2 miliardi di spettatori in tutto il mondo, mentre i Giochi estivi del 2024 da 5 miliardi di spettatori. Questo nonostante la Cina abbia investito il quadruplo della Francia (circa 40 miliardi di euro rispetto a circa 10 miliardi di euro).
Per le Olimpiadi di Parigi 2024, ogni dipartimento che desiderava ospitare la fiamma olimpica doveva pagare 180 mila euro al Comitato organizzatore. Inoltre, le città hanno dovuto versare somme che vanno da poche migliaia a diverse centinaia di migliaia di euro per garantire la sicurezza del convoglio e dei festeggiamenti.
Per il momento, il Comitato organizzatore di Milano-Cortina 2026 non ha ancora reso noti i costi pagati dai Comuni.
Quale impatto per la staffetta della fiaccola?
Nonostante questo grande investimento, gli attori economici delle città visitate hanno potuto beneficiare di ricadute legate al turismo. Oltre ai visitatori italiani, è molto probabile che tra gli spettatori che si recheranno in Italia per vedere la fiamma nel 2026 vi siano anche turisti francesi e svizzeri.
L’importanza della diffusione di immagini emblematiche o attraenti in televisione e sui social network contribuisce efficacemente a valorizzare il territorio visitato. L’impatto economico, principalmente a vantaggio del settore alberghiero e della ristorazione, avrà ripercussioni a medio e lungo termine.
Inoltre, restando fuori dall’arena economica e dai numeri, il passaggio della fiamma olimpica durante i Giochi del 2024 ha contribuito a creare entusiasmo e un genuino interesse per lo sport tra il grande pubblico, che all’epoca era più che scettico sul loro successo. Sarà così anche per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026?
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