I valichi minori franco-svizzeri nel sud-ovest del Cantone di Ginevra, in particolare quelli di Soral, Chancy, Certoux e Sézegnin, continuano a essere interessati dal traffico di auto nelle ore di punta. Le autorità della Grande Ginevra (l’area metropolitana francese ginevrina, il Cantone di Ginevra e il distretto di Nyon) vogliono ridurre il traffico automobilistico del 30% entro il 2029.
Un primo gruppo di azioni è stato adottato nel 2018. La riduzione effettiva è ora del 26% rispetto al 2017.
Le misure sono varie: incoraggiare il trasporto pubblico (treno, autobus, tram), il car-sharing, la mobilità dolce (bicicletta, bicicletta elettrica) ma anche regolare i semafori alle frontiere, per ridurre il numero di attraversamenti da parte dei residenti di confine, aumentando i tempi di percorrenza.
Soral: un valico di frontiera sotto pressione
La situazione al valico di Soral è un caso esemplare. In un reportage della Tribune de Genève, si dà notizia che ogni mattina, a partire dalle 6.30, una coda di veicoli si estende per diverse centinaia di metri fino a Crache, la prima frazione francese confinante. Malgrado i semafori per rallentare il flusso delle auto, il problema resta irrisolto. I residenti si lamentano del rumore e della sicurezza stradale, e un gruppo ha presentato una denuncia contro lo Stato di Ginevra per le norme sul rumore e sul traffico. Si stima che le auto che utilizzano il valico di Soral siano circa 10.000 al giorno.
Nonostante l’introduzione di un servizio di autobus che collega Viry a Satigny e Meyrin, i pendolari che lo usano rimangono pochi.
Car-pooling (covoiturage) e corsie preferenziali alle dogane
Una delle alternative per ridurre la congestione del traffico è il car-pooling. Al valico di Thônex-Vallard, la corsia riservata a questa modalità di trasporto (cioè un conduttore che trasporta altre persone) è già operativa e costituisce un incentivo a non recarsi al lavoro in auto da soli. Alla dogana di Bardonnex, invece, la corsia riservata al car-pooling non sarà operativa prima del 2028: Christian Dupessey, sindaco di Annemasse e presidente del Pôle métropolitain du Genevois français, ritiene sia una data troppo remota.
Altre iniziative di car pooling sono allo studio, in particolare a Ferney e Meyrin, e i sistemi di collegamento tra conducenti e viaggiatori sono facilitati dal modello di Hé!Léman e di altri strumenti digitali.
Nessuna tassa sulle auto dei frontalieri
L’idea di tassare le auto dei frontalieri era stata avanzata dalla Lega in Ticino e dal Mouvement citoyen genevois (MCG, regionalista e populista) a Ginevra. La Confederazione svizzera è l’autorità competente in materia: il 14 agosto 2024, il Consiglio federale ha deciso di non accogliere la proposta.
Si prevedeva una tassa sui veicoli a motore dei lavoratori residenti all’estero, sulla base di argomenti di carattere ambientale ed economico, nonché per il il finanziamento di infrastrutture legate al traffico transfrontaliero.
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