Dal 1° febbraio del 2029, la tratta autostradale di 12 chilometri compresa tra Saint-Julien-en-Genevois e Annemasse (Alta Savoia, a 30 chilometri da Ginevra) non sarà più gratuita.
Anche se occorreranno ancora due anni e mezzo per vederne l’applicazione, la decisione di revocare l’esenzione del pedaggio in vigore sin dal 1987 sta scatenando opposizioni tra le autorità francesi e svizzere, con amministratori locali e associazioni ambientaliste già in prima linea.
L’autostrada tra Alta Savoia e Ginevra
Costruita nel 1973 e messa in servizio nel 1990, l’autostrada A40 unisce Mâcon (Saône-et-Loire) a Passy (Alta Savoia) passando per Annemasse e sfiorando dunque il confine con Ginevra. Lunga nel complesso 356 chilometri, essa si prolunga poi sino a Chamonix e al Traforo del Monte Bianco (al confine con la Valle d’Aosta) sotto forma della strada veloce denominata RN205.
Alcune delle sue sezioni sono a utilizzo gratuito, tra cui i sei chilometri tra Mâcon e Replonges (Ain) e i dieci chilometri tra Passy e Sallanches (ambedue Alta Savoia). Questo e la sua vicinanza con il Cantone di Ginevra la hanno resa per anni una tratta altamente appetibile per i lavoratori frontalieri franco-svizzeri.
La questione della fine della gratuità è in discussione e sta suscitando più di una polemica sin dal 2015 per via del timore di un aumento del traffico sulle strade secondarie e conseguenti impatti negativi sulla qualità dell’aria e la vivibilità. Il sistema sarà gestito su tutti i 12 chilometri della sezione tramite un portale di rilevamento free flow senza caselli fisici, con un costo per i veicoli leggeri stimato a 1,80 euro.
La mobilitazione politica
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Saint-Julien-en-Genevois, la sindaca Véronique Lecauchois ha ribadito la determinazione degli amministratori locali a lottare per mantenere la gratuità dell’autostrada tra Alta Savoia e Ginevra. Anche il presidente del Consiglio dipartimentale dell’Alta Savoia, Martial Saddier, ha domandato misure compensative in vista di una eventuale introduzione del pedaggio, come una riduzione delle tariffe su altri tratti della A40.
Oltre alla mobilitazione politica, è stato annunciato un possibile ricorso contro la decisione, mentre la deputata Virginie Duby-Muller e il senatore Loïc Hervé hanno annunciato un prossimo incontro con il ministro dei Trasporti Philippe Tabarot. Tra le soluzioni in discussione sui tavoli appositamente aperti sulla tematica figura la possibilità di creare un percorso alternativo gratuito che colleghi Machillya Versoix, offrendo così un bypass alternativo attorno a Ginevra.
La risposta delle associazioni ambientaliste
L’Association pour la Protection de l’Environnement Collongeois (APEC) si oppone da anni alla fine della gratuità della A40 e si è già mobilitata per una raccolta firme finalizzata a mettere un freno a tale iter. Essa ha difatti denunciato il rischio di un trasferimento massiccio di circa 50 mila veicoli ogni giorno sulle strade locali oltre che delle ripercussioni in termini di spesa per i pendolari frontalieri che ne fruiscono quotidianamente.
Al vaglio anche, accanto a un sopralluogo in loco da parte dello stesso Tabarot finalizzato a comprendere meglio le problematiche locali, l’organizzazione di manifestazioni per chiedere l’abbandono del progetto.
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