Il cambiamento del clima e la pittura ottocentesca dei paesaggi costituiscono il filo rosso di una mostra al museo Gassendi di Digne-les-Bains, che unisce opere provenzali con altre provenienti dal Musée d’Orsay di Parigi, come La Gare Saint-Lazare (1877) di Claude Monet.
La nuova esposizione Raconter le climat (raccontare il clima), curata da Sandra Cattini e Laurie Honoré, rilegge le collezioni artistiche in chiave ambientale e guarda alla trasformazione dei paesaggi e della società a partire dalla rivoluzione industriale.
Il paesaggio della Provenza e l’acqua come risorsa fragile
La prima parte della mostra si concentra sul ruolo dell’acqua nel paesaggio e nella vita quotidiana, dal XIX secolo a oggi. Le opere di pittori provenzali come Henri Jaubert e Étienne Martin, insieme a Journée de décembre (1893) di Albert Edelfelt, prestata dal museo d’Orsay, offrono una rappresentazione della Provenza con la neve, oggi quasi scomparsa.
Il percorso espositivo attraversa i mutamenti visivi e sociali legati all’approvvigionamento idrico, evocando anche simboli come il Palais Longchamp di Marsiglia, costruito nel 1905. L’emergenza climatica recente, come la siccità dell’estate 2022, rende attuale la riflessione sull’equilibrio tra uomo e ambiente.
Trasporti, modernità e nuovi paesaggi, con Monet a Digne-les-Bains
La seconda parte del progetto indaga l’impatto della modernizzazione dei trasporti sulla pittura e sulla rappresentazione della natura. Le Courrier (1904) di Étienne Martin raffigura un mondo rurale ancora lento, attraversato da diligenze e vie sterrate.
In contrasto, La Gare Saint-Lazare di Monet esposta a Digne rappresenta la modernità industriale, con il dinamismo delle locomotive e le atmosfere rarefatte delle stazioni. Le due visioni mostrano una frattura tra passato e presente, tra osservazione dettagliata e percezione sensoriale, aprendo un confronto tra tecniche pittoriche e immaginari sociali.
La riflessione si estende anche all’esterno del museo. La stazione ferroviaria, elemento centrale nell’opera di Monet, oggi rappresenta per Digne-les-Bains un’infrastruttura in disuso: i treni della SNCF non raggiungono più la città. Il tema del paesaggio moderno in trasformazione entra così in risonanza con le installazioni di artisti contemporanei come Andy Goldsworthy, che lavora sul concetto di desertificazione. L’interruzione dei collegamenti ferroviari evoca problemi territoriali, legati alla mobilità sostenibile e alla riduzione delle emissioni.
Un progetto nazionale tra arte e clima
Il progetto del museo Gassendi si inserisce in un’iniziativa più ampia del museo d’Orsay: 100 œuvres qui racontent le climat. Da marzo a luglio 2025, 49 opere selezionate tra i capolavori dell’Orsay saranno esposte in 31 istituzioni in tutta la Francia. Pittura, scultura, fotografia, disegno e arti decorative raccontano come il clima, i paesaggi e le risorse naturali siano cambiati dall’Ottocento a oggi. Questa collaborazione intende rilanciare il ruolo dei musei come attori della transizione ecologica, capaci di offrire strumenti critici e visioni alternative per il futuro.
A partire dalle collezioni storiche, il museo Gassendi propone un discorso rinnovato che coniuga arte, scienza e attualità ambientale. Il progetto Raconter le climat, curato da Sandra Cattini e Laurie Honoré, proseguirà con una seconda stagione dedicata alla trasformazione degli ecosistemi e alla biodiversità.
In questo contesto, e con queste iniziative, i musei non sono solo luoghi di conservazione, ma anche spazi di confronto e riflessione, in grado di connettere il passato con le questioni del presente.
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