La dermatite nodulare bovina, malattia virale non trasmissibile all’uomo, continua a espandersi nei Pays de Savoie con nuovi focolai ma nelle stesse zone, così come in Sardegna, con ritmi relativamente contenuti. Nei due territori proseguono le vaccinazioni, le azioni di contenimento e gli abbattimenti.

Per le zone di sorveglianza e senza casi, nell’Ain e nell’Isère le vaccinazioni sono in corso, in Svizzera – Cantone di Ginevra e due piccole zone del Vaud e del Vallese, le vaccinazioni sembrano completate. I vaccini sono in arrivo in Valle d’Aosta da Roma entro venerdì 8 agosto. La situazione varia dunque da territorio a territorio.

Espansione e contenimento nei Pays de Savoie

Nei Dipartimenti della Savoia e dell’Alta Savoia, l’epidemia prosegue. Secondo il ministero francese dell’Agricoltura, al 4 agosto sono stati individuati 64 focolai (erano 51 al 30 luglio) di dermatite nodulare contagiosa (DNC), distribuiti in una decina di comuni. La malattia, comparsa il 29 giugno, ha registrato tredici nuovi focolai dopo il 30 luglio: cinque a Entrelacs, in Savoia, e otto in Alta Savoia, tra Massingy, Moye, Faverges-Seythenex e Val-de-Chaise. Le zone colpite restano l’Albanais, il Pays de Faverges e il Beaufortain, senza espansione verso nuovi territori e quindi senza estensione delle zone di sorveglianza in Svizzera e in Valle d’Aosta.

I dati del ministero francese dell’Agricoltura al 4 luglio 2024

Il 31 luglio, il ministero francese dell’Agricoltura ha comunicato l’abbattimento di un migliaio di capi. La campagna vaccinale è in corso e riguarda circa 310.000 bovini nel raggio di 50 chilometri dai focolai, anche nei dipartimenti limitrofi dell’Ain e dell’Isère.

Entro fine luglio era stato vaccinato un terzo degli animali coinvolti, dunque circa 100 mila. La strategia vaccinale ha due direttrici: una vaccinazione dall’esterno verso il centro della zona infetta per contenere i focolai e una dall’interno verso l’esterno per formare una barriera. La priorità è data agli animali in stalla, mentre nelle aree di montagna le operazioni sono più complesse e richiedono una diversa organizzazione.

Vaccinazioni completate e vigilanza in Svizzera

In Svizzera, le autorità veterinarie dovrebbero aver completato la vaccinazione nelle zone di sorveglianza: nel canton Ginevra, nella zona di Terre Sainte (Vaud) e lungo la frontiera francese del Vallese. In questa più piccola zona 2.000 capi hanno ricevuto la vaccinazione. Sebbene le autorità sanitarie svizzere inizialmente non riconoscessero formalmente il vaccino, lo hanno poi autorizzato in via straordinaria sulla base dei dati raccolti in altri Paesi.

L’efficacia della vaccinazione sarà valutata nelle prossime settimane, passati 28 giorni considerati in Svizzera necessari. Le misure di contenimento sono applicate anche nei diversi cantoni. Per esempio le autorità hanno annullato la Bataille des Reines prevista per il 10 agosto a Bonatchiesse, nell’Haut Val de Bagnes, in Vallese.

Le zone di sorveglianza in Svizzera, tra Ginevra, Terre-Sainte nel Vaud e la frontiera con la Francia nel cantone del Vallese al 6 agosto 2025 (c) OSAV CH

Valle d’Aosta, vaccini dall’8 agosto

In Valle d’Aosta, i vaccini dovrebbero arrivare entro l’8 agosto. In attesa dell’avvio della vaccinazione, la Regione ha adottato misure di contenimento, come il divieto di spostamento del bestiame, e ha annullato eventi zootecnici, incluse le eliminatorie delle Batailles de reines e gli Alpages ouverts.

Le formazioni locali di partiti nazionali, come Lega Salvini e Fratelli d’Italia, insieme a un neonato movimento regionale che si prepara per le elezioni regionali di settembre, Valle d’Aosta Futura, hanno chiesto chiarimenti sulle caratteristiche dei vaccini e su possibili misure alternative, con un generale scetticismo rispetto al processo in corso. Intanto, la Regione Piemonte, pur non essendo in zona sorvegliata, ha comunque opzionato preventivamente 50 mila dosi.

Relativa espansione in Sardegna, e vaccinazioni

I dati del Bollettino Epidemiologico Nazionale Veterinario (BENV) al 6 agosto 2025

In Sardegna, secondo il Bollettino Epidemiologico Nazionale Veterinario (BENV), ad oggi si contano 45 focolai attivi (erano 39 al 30 luglio) concentrati soprattutto a Sarule e Orotelli, nel centro della Regione. La Sardegna ha ora un focolaio estinto, a Sarule, e sono dunque due con quello lombardo, a Porto Mantovano, che si risolse in fretta. Il Bollettino non rileva nuovi casi nel mese di agosto.

La Regione ha avviato la campagna di vaccinazione dopo l’arrivo di 300.000 dosi, e ha raggiunto i 22.000 capi vaccinati, secondo una dichiarazione della presidente della Regione, Alessandra Todde, a margine di una conferenza stampa, il 4 agosto.

La Regione è stato il primo territorio dell’Unione in cui è stata individuata la malattia nell’anno in corso, il 21 giugno, e sono poi stati rilevati il 29 giugno i primi casi in Savoia,.

Nella provincia di Oristano, per esempio, al 1° agosto i veterinari hanno vaccinato 5.000 bovini su un totale di 60.000, circa l’8,3%. I dati al 4 agosto per la Regione indicano 292 bovini malati, 72 deceduti e 517 abbattuti. Il prossimo aggiornamento è previsto per l’11 agosto a Muros, a una quindicina di chilometri da Sassari, durante un incontro pubblico cui parteciperà l’assessore regionale all’Agricoltura Gian Franco Satta.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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