Il nome della Torta dei Tetti è un curioso equivoco. La torta si riferisce a “Tetti”, cioè al toponimo della borgata della città di Dronero, ma con il tempo si è affermata la formula “dei tetti”, che tutti oggi conoscono.

È un dolce contadino, di origini medievali secondo alcune fonti, legato al periodo dell’autunno e dell’inverno, quando nelle cucine si accendevano i forni a legna e l’aroma di pere cotte, vino e spezie annunciava l’arrivo della stagione fredda. Una ricetta oggi, che dunque scalda l’ambiente e i cuori. Con la neve già sulle montagne a fine settembre, se ne può parlare.

Gli ingredienti e le prime operazioni

Per prepararla si parte da un impasto semplice, fatto con 250 grammi di farina 00 e otto grammi di lievito in polvere, amalgamati con 50 grammi di burro fuso, 40 millilitri di latte intero fresco, 30 grammi di zucchero semolato e due uova, una intera e un tuorlo. Questo composto, una volta lavorato fino a ottenere una consistenza liscia, riposa per circa 20 minuti avvolto nella pellicola.

Il cuore della torta è però il ripieno, che richiede 500 grammi di pere Madernassa, o in alternativa Kaiser (ma non sarà la stessa cosa …) tagliate a cubetti e cotte lentamente in 100 millilitri di vino rosso, preferibilmente Nebbiolo o Barbera delle terre piemontesi. Si aggiungono 15 grammi di zucchero, un chiodo di garofano e un cucchiaino di cannella in polvere, fino a quando la frutta diventa tenera.

Dopo aver eliminato la spezia, le pere si schiacciano con la forchetta e si arricchiscono con 80 grammi di amaretti sbriciolati, 20 grammi di mandorle tagliate grossolanamente, mezzo cucchiaio di cacao amaro e mezzo bicchierino di grappa, che dona profondità e calore.

Come assemblare tutto questo?

Quando impasto e ripieno sono pronti, si stende la porzione più grande di pasta in una tortiera da 24 centimetri di diametro, già imburrata e infarinata, e la si buca con una forchetta. Sopra si distribuisce il ripieno in modo uniforme e si copre con l’altro disco di pasta, chiudendo bene i bordi e praticando piccoli tagli sulla superficie. Prima della cottura, la torta si spennella con un tuorlo sbattuto insieme a un cucchiaio di latte e si cosparge con zuccherini colorati, che fanno tanto momento di festa.

La cottura avviene in forno statico a 170 gradi per circa mezz’ora, fino a quando la torta assume un bel colore dorato. Una volta sfornata, va lasciata raffreddare completamente prima di servirla, in modo che il ripieno si compatti e sprigioni al meglio i suoi aromi.

Pensate alla Val Maira, se già non ci abitate, e poi raccontateci se vi è piaciuta (la torta).

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