Dal 24 al 26 ottobre 2025 si tiene a Châtillon la XXII edizione della Sagra del Miele. Sono tre giornate sulla biodiversità alpina e per la valorizzazione dell’apicoltura.
Viene organizzata dall’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali con il Comune di Châtillon e con il Consorzio Apistico della Valle d’Aosta. Ha un programma interessante sia per gli operatori, sia per famiglie e curiosi, tra degustazioni, laboratori, teatro, approfondimenti scientifici e momenti di confronto e dibattito.
Una tradizione ventennale per il miele di montagna
La Sagra del Miele nasce ventidue anni fa su iniziativa di alcuni apicoltori, tra cui Guido Francesconi, allora presidente del Consorzio Apistico della Valle d’Aosta. Oggi è un appuntamento consolidato: ci sono istituzioni, scuole, associazioni e volontari. L’obiettivo è di sostenere l’apicoltura per il suo ruolo nella biodiversità e di promuovere il miele come prodotto agricolo in cui si ritrovano elementi di identità della Valle d’Aosta.
La regione conta oltre 600 apicoltori e circa 9.000 alveari distribuiti su tutto il territorio, dal fondovalle fino alle alte quote. La produzione segue pratiche tradizionali e non prevede trattamenti termici, con risultato dalle proprietà organolettiche intatte. Il territorio, molto vario sulla diversità dei fiori e per le sue condizioni climatiche, consente di produrre mieli unici, come il Millefiori di montagna, il Rododendro e il Castagno. Sono tutti riconosciuti come prodotti agroalimentari tradizionali (in sigla, PAT).
Concorso Mieli della Valle d’Aosta: 182 campioni in gara
Il 31° Concorso Mieli della Valle d’Aosta quest’anno ha registrato una partecipazione record con 182 campioni analizzati in laboratorio per verificarne qualità chimico-fisica e composizione pollinica. Le valutazioni organolettiche sono affidate a diciassette esperti iscritti all’Albo nazionale degli assaggiatori.
Le categorie in concorso comprendono diverse varietà: Millefiori di alta montagna, Millefiori di montagna, Rododendro, Tiglio, Tarassaco, Castagno, oltre a nuove produzioni sperimentali. La premiazione si terrà domenica 26 ottobre nella Sala Don Paolo Chasseur sempre a Châtillon, con autorità regionali, rappresentanti del Centre de Compétence en Apiculture de Vollèges, in Vallese, e ospiti provenienti da Poggio Torriana, cittadina vicino a Rimini che è “Città del Miele” 2025.
Il programma
L’edizione 2025 della Sagra del Miele si aprirà venerdì 24 ottobre con la cena di gala “Sapore di Miele” all’École Hôtelière de Châtillon, realizzata dagli studenti delle classi quinte in collaborazione con cuochi professionisti. Durante la serata sarà lanciato il concorso gastronomico “Mielando 2025”.
Sabato 25 ottobre si svolgerà lo spettacolo itinerante “Illustri sconosciuti” di Paola Zaramella, seguito nel pomeriggio dalla presentazione del progetto Interreg “Api-Alpes” e dallo spettacolo per famiglie della compagnia Circo Pacco. La serata si concluderà con la “Petite Veillà”, street food a base di prodotti locali e miele, preparato dagli studenti dell’École Hôtelière.
Domenica 26 ottobre ci saranno sfilate, premiazioni e attività per famiglie. Due degustazioni dei mieli valdostani affiancheranno un laboratorio italiano-francese per bambini sulla diversità delle api. Ci saranno una caccia al tesoro a tema e laboratori come la “Cereria didattica”, “Crea la tua bomba di semi” e “Artisti a SOStegno delle api”. Sarà inoltre presentato il progetto artistico “Apiario d’Autore”, ideato dall’ingegnere Mauro Rutto.
Il miele valdostano, territorio e montagna
La qualità del miele della Valle d’Aosta è frutto di una combinazione di fattori ambientali e pratiche apistiche. L’apicoltura regionale è prevalentemente nomade: gli alveari vengono spostati seguendo le fioriture di alta montagna, fino a oltre 2.000 metri, con un raccolto variegato e ricco di aromi.
Per tornare ai tipi di miele, il Millefiori di montagna, la principale produzione valdostana, riflette la diversità botanica e la biodiversità delle praterie alpine. Il Rododendro, detto “il miele dei ghiacci”, è raro e delicato, ed è prodotto a quote elevate. Il Castagno, tipico della media-bassa valle, ha un gusto intenso e persistente. Altri mieli presenti sono quelli di Tarassaco, Tiglio e Melata, ciascuno con caratteristiche sensoriali specifiche.
LEGGI ANCHE: Gli Stati generali dell’agricoltura alpina il 10 ottobre 2025 ad Aosta