Madonna di Campiglio, in Trentino, ha introdotto un tetto di 14.000 sciatori, ma solamente nelle vacanze di Natale e nella settimana di Carnevale, come in Austria a Lech-Oberlech-Zürs, con un tetto uguale, di 14000 skypass.

Il sovraffollamento di alcune stazioni è un tema ricorrente, dopo la pandemia, e soluzioni analoghe sono già applicate in Austria, in particolare a Lech, mentre la Svizzera osserva e in Francia qualche località ha registrato picchi di presenze.

Per esempio, nella piccola stazione invernale di 7 Laux, vicina però ai centri urbani di Chambéry e Grenoble, il 13 gennaio 2024 dopo una nevicata importante c’era talmente tanta gente che a un certo momento si è deciso di interrompere la vendita di skipass.

In Austria si è già iniziato

Il provvedimento italiano segue le pratiche adottate da alcune località alpine austriache come Lech-Oberlech-Zürs e Warth-Schröcken, nel comprensorio Ski Arlberg, dove è già in vigore un tetto giornaliero.

A Lech, in particolare, con una capacità di trasporto oraria di 48.000 persone, il numero di skipass giornalieri per tutta la stagione è limitato a 14.000 per ridurre l’impatto delle presenze e migliorare la gestione dei flussi. A Warth-Schröcken la limitazione avviene per alcune aree, e si usano strumenti diversi, come la gestione dei flussi attraverso le capacità di trasporto degli impianti.

Madonna di Campiglio applica una soglia, con la vendita di skipass, come a Lech a livello di stazione. È integrata con il dynamic pricing e il controllo in tempo reale delle vendite.

Rispetto a Lech, dove si applica tutta la stagione, il limite a Madonna di Campiglio nella stazione sarà circoscritto, tra il 28 dicembre 2025 e il 5 gennaio 2026 e dal 15 al 22 febbraio 2026 (a Carnevale), e riguarderà solo gli skipass giornalieri. Si potrà dunque entrare liberamente con abbonamenti stagionali, plurigiornalieri e accessi tramite piattaforme digitali. Dunque nella stazione trentina ci sono deroghe significative e l’azione interviene soltanto nei momenti di picco già registrati e prevedibili.

In Svizzera, si osserva

Le località sciistiche svizzere, osservano il fenomeno, come osserva l’Aargauer Zeitung ripreso da 20 Minuten. Secondo Berno Stoffel, direttore delle funivie svizzere, la capacità complessiva è sufficiente a garantire la distribuzione dei flussi anche nei giorni di punta. Alcune località, come Saas-Fee e Zermatt, puntano sulla capacità degli impianti per evitare code, mentre altre — come Melchsee-Frutt — beneficiano di limiti strutturali, come la disponibilità ridotta di parcheggi, che fungono da regolatori.

Secondo Urs Wagenseil, docente alla Hochschule di Lucerna, i picchi di affluenza sono utili sotto il profilo economico per molte stazioni alpine, soprattutto nei fine settimana e in alta stagione. Più che i divieti, sono i prezzi dinamici a offrire una regolazione, perché favoriscono la distribuzione delle presenze lungo l’intera stagione sciistica.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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