Dopo la riapertura del Traforo del Monte Bianco avvenuta lunedì 16 dicembre, è tempo di fare un primo bilancio dell’impatto della sua chiusura sull’industria turistica. I turisti della Valle d’Aosta e dell’Alta Savoia, così come quelli delle regioni e dei dipartimenti limitrofi, hanno finito questo autunno con il perdersi diversi eventi importanti.

L’impatto della chiusura del Traforo del Monte Bianco sul turismo

Le Prefetture dell’Alta Savoia e della Valle d’Aosta hanno deciso di chiudere il Traforo del Monte Bianco per 15 settimane quest’autunno, considerato il periodo meno rilevante per i flussi di turisti. Secondo le due concessionarie autostradali, ATMB e SITMB, questi mesi corrispondono infatti al punto di minimo del traffico dell’anno, ma il contesto del trasporto transfrontaliero tra Francia e Italia rimane complicato.

L’anno scorso, la chiusura del Tunnel per nove settimane consecutive, dal 16 ottobre 2023 al 18 dicembre 2023, aveva già causato problemi di afflusso dei visitatori delle due regioni.

Una stagione autunnale limitata per i turisti transfrontalieri

Durante il periodo di chiusura del Traforo del Monte Bianco, tra il 2 settembre e il 16 dicembre, i turisti italiani e francesi non hanno potuto visitare e scoprire una serie di eventi, o perlomeno hanno avuto maggiori difficoltà a farlo. Ciò è avvenuto in particolare per le regioni di confine della Valle d’Aosta e dell’Alta Savoia ma anche per una serie di altri territori limitrofi delle Nostre Alpi.

In Alta Savoia, le Giornate europee del patrimonio ad Annecy dal 20 al 22 settembre sono state direttamente interessate dalla chiusura, così come la Foire de la Saint-André che si è svolta il 3 dicembre. L’affluenza al mercatino di Natale, che a metà dicembre era ancora aperto e lo resterà fino al 4 gennaio, ne risentirà senza dubbio, ma uno degli eventi più importanti che i turisti hanno perso è stato il Retour des Alpages del 12 ottobre.

In Valle d’Aosta, anche l’emblematica Festa transfrontaliera Lo Pan Ner, che si tiene l’ultimo fine settimana di ottobre, è stata penalizzata, soprattutto per un’occasione il cui spirito è quello di valorizzare una cultura condivisa dalle comunità alpine e contadine. Oltre alle prime settimane del Marché Vert Noël, i visitatori non hanno potuto prendere parte alla finale regionale della Bataille des Reines, al Marché au Fort (de Bard) e al Sommet du Grand Continent.

Torino e Lione

Domenica 1° dicembre a Torino, 10 mila corridori hanno partecipato alla Torino City Marathon. Tra i tanti atleti internazionali, il “contingente” francese avrebbe potuto indubbiamente beneficiare di un maggiore sostegno da parte dei tifosi alpini, una mancanza che ha avuto ripercussioni anche sul settore alberghiero torinese.

Tra il 5 e l’8 dicembre, la Fête des Lumières di Lione ha visto un’affluenza turistica stabile rispetto alle edizioni precedenti, con un totale di 2 milioni di visitatori. Sebbene l’occupazione alberghiera sia aumentata (+75% rispetto al 2023), è probabile che si sia verificata una carenza di potenziali italiani.

I flussi turistici attraverso il Traforo del Monte Bianco

Il traffico attraverso il Traforo del Monte Bianco è stato pari a 1.315.528 veicoli nel 2019, l’ultimo anno prima del periodo di Covid-19 e di chiusure progressive. Nel 2022 è sceso a 1.159.936 veicoli a causa della chiusura delle gallerie per 21 giorni, mentre nel 2023 è sceso a 1.145.385 veicoli, probabilmente a causa dello stop di nove settimane.

In Valle d’Aosta, i dati relativi alle stagioni autunnali del 2022 e del 2023 forniscono un’indicazione sulle probabili tendenze turistiche per il 2024, dal momento che già l’anno scorso si erano verificati disagi al traffico paragonabili a quelli di quest’anno.

Tra ottobre e dicembre 2022, la Regione autonoma Valle d’Aosta ha registrato la presenza di 10.367 turisti francesi. Tra ottobre e dicembre 2023, il numero dei turisti francesi è sceso a 7.253. È quindi possibile che nel 2024, con condizioni di accesso simili, la regione conti più o meno lo stesso numero di visitatori.

I turisti internazionali in Savoia e Alta Savoia sono in gran parte dominati da turisti inglesi, olandesi e belgi. Secondo l’agenzia Savoia Mont-Blancl’Italia rappresenta il 3% degli stranieri, un fenomeno che si spiega ovviamente con la presenza di località e strutture simili sui versanti francese e italiano delle Alpi.

LEGGI ANCHE: La cooperazione italo-francese nella gastronomia e nel turismo

Exit mobile version