Il Léman Express compie cinque anni di attività. Inaugurato il 15 dicembre 2019, il servizio ferroviario collega quotidianamente decine di migliaia di viaggiatori tra Francia e Svizzera, nell’area del Grand Genève e nel Genevois francese e vaudois. Contribuisce a ridurrw il traffico automobilistico transfrontaliero, sebbene pressione dell’auto individuale sia sempre presente.

Un progetto binazionale che ha migliorato gli spostamenti

Il Léman Express è nato per rispondere a una criticità storica, la saturazione del traffico stradale dovuta all’uso massiccio dell’automobile nei tragitti transfrontalieri. Nel 2015 solo il 16% dei 550.000 spostamenti giornalieri avveniva tramite trasporto pubblico. Oggi, la rete ferroviaria integrata transfrontaliera copre 230 chilometri e 45 stazioni tra i cantoni di Ginevra e Vaud in Svizzera, e i dipartimenti francesi dell’Ain e dell’Alta Savoia.

Il Léman Express è stato finanziato, nella parte infrastruttura per circa 1,8 miliardi di euro (pari a quasi 2 mld di franche svizzeri) da Francia e Svizzera, dai committenti franco-svizzeri del traffico regionale, dagli enti territoriali (Cantoni, dipartimenti, Régione Rhône-alpes) e dall’Unione europea. I quaranta convogli ferroviari valgono circa 500 milioni di euro, e sono stati finanziati dalle Ferrovie svizzer (CFF) e dalla Regione Auvergne-Rhône-Alpes. Per esempio, il Dipartimento dell’Alta Savoia, ha contribuito all’infrastruttura per circa 100 milioni di euro, tra cui 61 milioni per il tunnel CEVA (Cornavin–Eaux Vives–Annemasse).

Léman Express, la carte (c) CC BY-SA Flappiefh WikiCommons

Benefici concreti ma nuove sfide

Dopo un avvio complicato da scioperi e dalla pandemia di Covid-19, la rete ha progressivamente aumentato i flussi: dai 50.000 passeggeri al giorno nel 2022 si è passati agli oltre 80.000 registrati nell’autunno 2024.

L’aumento della frequenza dei treni a uno ogni 15 minuti dall’autunno 2024 ha permesso di assorbire in parte la domanda che non smette di crescere tanto da portare la pur nuova rete sfiora ai limiti di capacità.

I dati forniti dal Cantone di Ginevra nel 2024 confermano comunque una riduzione significativa del traffico veicolare privato: alla dogana di Thônex-Vallard il calo dei veicoli raggiunge il 27% in cinque anni, con picchi del 36% nelle ore di punta. Dinamiche simili si osservano anche alle dogane di Annemasse e sull’asse del Chablais.

Tuttavia, la pressione sulla rete resta alta, anche a causa della costante crescita del parco automobilistico e dell’attrattività dell’area ginevrina per il lavoro e le imprese. Ogni giorno 15 nuove automobili si aggiungono alla circolazione stradale alimentando ulteriormente i 600.000 spostamenti quotidiani registrati nell’area del Grand Genève. Erano 550 mila nel 2015, e quindi sono comunque aumentati in termini assoluti.

Un successo condiviso e gestito congiuntamente

Il Léman Express è gestito da Lémanis, società creata nel 2017 da CFF e SNCF, che coordina l’offerta commerciale e tecnica del servizio. Alla governance partecipano i soggetti istituzionali dei due Paesi, tra cui l’Ufficio federale dei trasporti svizzero, i cantoni di Ginevra e Vaud, la Regione Auvergne-Rhône-Alpes, oltre alle società ferroviarie dei due Paesi.

I protagonisti del progetto franco-svizzero hanno festeggiato la ricorrenza dei cinque anni l’11 giugno scorso. Per l’occasione hanno effettuato un viaggio simbolico in treno tra l’aeroporto di Ginevra e Annemasse, lungo il tunnel di Châtelaine, finora riservato al traffico merci.

La linea, e sarà la settima del sistema del Léman express, entrerà in servizio da dicembre 2025. Collegherà appunto l’aeroporto ad Annemasse senza passare dalla stazione ferroviaria di Genève Cornavin. Costuituirà anche un miglioramento per l’accessibilità a Palaexpo, che si trova appunto accanto all’aeroporto.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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