Centinaia di persone che parlano in patois sono attese a La Roche-sur-Foron, in Alta Savoia, per partecipare alla Fête internationale du francoprovençal, in programma sabato 20 e domenica 21 settembre 2025.
L’evento si svolge nel fine settimana delle Giornate europee del patrimonio e intende valorizzare una delle principali lingue storiche dell’area alpina, ancora parlata in Savoia, nella Svizzera romanda, in Valle d’Aosta e in alcune vallate del Piemonte, oltre che in due località della Puglia.
Ci vorrà un momento di festeggiamenti per i valdostani che avranno dovuto fare il viaggio passando dal Gran San Bernardo, e da Martigny, probabilmente dal col des Montets, così come a quelli che hanno scelto il tragitto dal Piccolo San Bernardo e da Albertville. Il traforo del Monte Bianco è chiuso, il colle del Piccolo San Bernardo chiuderà il 22 settembre, e per le due alternative fino a La Roche ci vogliono circa 4 ore di strada.
Una tradizione itinerante tra le regioni dell’area francoprovenzale
La Fête internationale du francoprovençal si tiene ogni anno a rotazione in una delle quattro regioni storiche in cui la lingua è sopravvissuta: i Pays de Savoie, la Svizzera romanda, la Vallée d’Aoste e le valli piemontesi francoprovenzali.
La manifestazione è nata nel 1979 e rappresenta un’occasione importante per ancitutto per incontrarsi a livello transfrontaliero, e poi promuovere, condividere e trasmettere una lingua minoritaria piuttosto viva. Con l’occasione si ritrovano persone e amici di lunga data, gruppi locali e associazioni culturali, persone che organizzato iniziative nelle scuole, anche canti e nuove produzioni. Si ricorda ancora con grande passione la festa che si era tenuta a Reignier nel 2015, e si porta in Valle d’Aosta l’esempio di Patoué eun mezeucca, con canzoni in francoprovenziale anche contemporanee nuove. Poi gli incontri sono comunque ricorrenti. Al Palp Festival di Bruson, in Vallese, il 15 e 16 giugno, si sentivano canzoni valdostane in patois cantate da un gruppo vallesano
La festa di quest’anno di svolge sia nel centro di La Roche-sur-Foron, sia nel Parc des Expositions Rochexpo. L’organizzazione è affidata alla Fédération des groupes de langue savoyarde Lou Rbiolon e al gruppo Sleu d’Damô d’Évires, attivi nella salvaguardia del patois nei Pays de Savoie.
Le associazioni nei Pays de Savoie
Per dare un’idea dell’articolazione e ricchezza delle attività, nella federazione Lou Rbiolon, figurano numerosi gruppi. In Savoia ci sono L’Alluétaise (Les Allues), Lou Patouèsan du Kouézin (Coise-Saint-Jean-Pied-Gauthier), Leuz Ipyotu (Billième), Mémoire des Entremonts (Entremont-le-Vieux) e La Bèla vya (Hautecour). In Alta Savoia sono attivi gruppi come Lou Babolis d’Marnaz (Marnaz), Les Balouriens (Chainaz-les-Frasses e Cusy), La Band’a Fanfouè (Reignier), Les Patoisants de l’Albanais (Rumilly), Lou Patoué du Salève (Cruseilles), Lou Reclan deu Shablè (Thonon-les-Bains) e Lou R’venien de Pinta d’Iouâ (Bellevaux). Il gruppo Sleu d’Damô di Évires, co-organizzatore della Fête 2025, è uno degli animatori culturali più attivi della zona.
Completano la rete alcune realtà interdipartimentali come l’Association des Enseignants de Savoyard (AES), il Centre de la Culture savoyarde (Albertville) e l’Institut de la langue savoyarde (ILS), con sede a Habère-Lullin. Sono organizzazioni con un ruolo importante nella trasmissione della lingua, anche in ambito scolastico e formativo, e quindi tra le generazioni.
Il programma, tra lingua, musica e prodotti del territorio
Le attività inizieranno nel pomeriggio di sabato 20 settembre. Dalle 15 alle 18, tre conferenze tematiche approfondiranno aspetti linguistici, enogastronomici e musicali: si parlerà dell’insegnamento del francoprovenzale con Marc Bron, della produzione casearia savoiarda con Sébastien Breton (AFTALP), e del canto in patois con Guillaume Veillet, accompagnato da musicisti e interpreti.
Per chi non partecipa agli incontri, sarà disponibile una visita guidata del centro storico di La Roche-sur-Foron. La serata proseguirà a cena e dopo cena con animazioni teatrali e musicali, seguite da una tartiflette gigante (ma bisogna prenotare), animata dal gruppo folklorico Écho de l’Alpe.
Domenica 21 settembre offrirà una festa collettiva, come già avvenuto alla sera precedente. Alle 10 è prevista una messa con varie parti in francoprovenzale presso la chiesa Saint-Jean-Baptiste, seguita da un corteo in costumi tradizionali nel centro cittadino, accompagnato dall’Harmonie municipale.
A mezzogiorno, davanti al municipio, si terranno i discorsi ufficiali. Il pranzo sarà servito a Rochexpo (su prenotazione) con un menù preparato dalla Maison Mieusset, che propone piatti tipici come crozets, gigolette ai funghi e tartelette ai mirtilli. Dalle 10 alle 18, sempre all’interno del parco espositivo, si svolgerà il grande ritrovo con mercato di prodotti locali, giochi, spettacoli e musica tradizionale, tra cui le performance del duo Balancez vos Âmes e degli artisti dei gruppi patoisants.
In 2026 la Fête si sposterà tra Valle d’Aosta e Piemonte
Nel 2026 la Fête si terrà al confine tra la Valle d’Aosta e le vallate francoprovenzali del Piemonte. L’appuntamento è previsto per il 19 e 20 settembre nei comuni di Donnas, Pont-Saint-Martin (in Valle d’Aosta) e Carema (in Piemonte).
L’organizzazione sarà a cura del Centre d’Études francoprovençales de Saint-Nicolas e dell’associazione piemontese Effepi (Associazione di studi e di ricerche francoprovenzali). Il programma prevede conferenze, esposizioni, visite guidate, spettacoli, una messa, il corteo dei gruppi in costume, un pranzo conviviale e degustazioni di prodotti locali, tra cui i vini Donnas e Carema.
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