La prossima riunione del Comitato frontaliero del Trattato del Quirinale si terrà ad Aosta, anche per l’importanza del tema del traforo del Monte Bianco: il ministro italiano degli Affari esteri, Antonio Tajani, lo ha ancora ribadito con un messaggio all’assemblea di Confindustria Valle d’Aosta, che si è tenuta ieri, 17 ottobre, a Saint-Vincent, al Centro Congressi Grand Hôtel Billia. È un tema su cui i rapporti tra i due Paesi sembrano senza progressi.

L’incontro dovrebbe svolgersi a inizio febbraio 2026, nello stesso periodo in cui si era tenuta l’edizione precedente a Nizza, il 7 febbraio 2025. Dovrebbe precedere le elezioni municipali francesi, del 15 e 31 marzo, e ci si troverà in piena campagna elettorale.

La prima riunione del Comitato frontaliero del Trattato del Quirinale (firmato a Roma il 26 novembre 2021) si tenne a Torino il 31 ottobre 2023. La scelta di Aosta era stata annunciata il 25 luglio scorso, in un incontro tra Tajani e il ministro francese degli Esteri, Jean-Noël Barrot.

Un incontro per rafforzare la cooperazione transfrontaliera

Nel messaggio, Tajani ha ricordato come la questione sia seguita da lui personalmente “in sintonia con i presidenti delle due società di gestione, Christophe Castaner ed Emily Rini”.

Edoardo Rixi, viceministro italiano dei trasporti, presente all’assemblea di Confindustria Valle d’Aosta a Saint-Vincent, ha indicato un ostacolo “ideologico” nella posizione francese che gravita inforno a Chamonix, e ha lamentato il silenzio della Confindustria francese.

D’altra parte lo stesso sindaco di Chamonix, Éric Fournier, ancora il 2 settembre, a Le Figaro aveva espresso la sua gelida contrarietà al raddoppio. Oltre a sottolineare gli aspetti ambientali, aveva indicato come la sua località fosse sostanzialmente indifferente alla chiusura autunnale del traforo del Monte Bianco per lavori.

In effetti, la cittadina turistica vede il suo importante traffico di turisti in movimento da e verso l’aeroporto di Ginevra, ed è interamente rivolta all’asse di trasporto ad ovest. La conferma è venuta a settembre anche dalla chiusura per un breve periodo per frana sia del viadotto di Egratz sia della strada statale tra Chamonix e Passy, in fondo alla Valle dell’Arve.

Con solo una strada sull’altro versante della costa, Chamonix era rimasta allora sostanzialmente isolata, e nessuno ha accennato al Traforo del Monte Bianco come via alternativa.

Francesco Turcato, presidente di Confindustria Valle d’Aosta, all’assemblea di Saint-Vincent del 17 ottobre 2024 (c) Confindustria Valle d’Aosta

La campagna per elezioni comunali a Chamonix e il raddoppio del Traforo del Monte Bianco

La posizione del sindaco di Chamonix Éric Fournier è condivisa dai sindaci della Valle di Chamonix e dagli eletti in parlamento: Il 14 febbraio 2025, dopo il Comitato frontaliero di Nizza il ministro francese dei trasporti, Philippe Tabarot aveva ricevuto una lettera tesa e preoccupata del deputato Xavier Roseren, contraria al raddoppio.

Infine, se la riunione di Aosta del Comitato frontaliero del Trattato del Quirinale si terrà a inizio febbraio, la campagna per le elezioni comunali in Francia sarà nel vivo, anche con il tema del raddoppio del traforo del Monte Bianco.

Éric Fournier ha già annunciato che non si ricandiderà per un quarto mandato, ma la sua posizione di contrarietà sembra ancora ampiamente condivisa.

Al Traforo del Fréjus, la seconda canna è attualmente in esercizio, dopo l’inaugurazione del 28 luglio scorso. Il Traforo del Monte Bianco è chiuso dal 1° settembre al 12 dicembre 2025, per lavori.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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